mercoledì 8 agosto 2018

LE C.L.A.L.I.

L'inconscio è quella parte di noi dove si registrano la totalità delle complessità di ogni nostro minuto vissuto a 360 gradi, percezioni diurne e notturne comprese. Nulla a lei sfugge da cui poi nel nostro essere prende forma il nostro comportamento.
La vita è psicologicamente potenzialmente attiva, non dobbiamo dimenticarlo, per esempio se prendiamo la decisione di non fumare, fumando, inganniamo il nostro cervello pensando di non starlo a fare ? Evidentemente no, poichè essendo la vita psicologicamente potenzialmente attiva ne avremo sicuramente delle ripercussioni negli avvenimenti futuri nel proseguimento della nostra vita mutando un qualche cosa che persisterà per sempre ne nostro futuro.
Ricordate che una cosa fatta non è come se non fosse stata fatta e una cosa non fatta non è come se fosse stata fatta.
CON LA VITA NON SI SCHERZA.
Partendo già dal nostro cervello, nell'inconscio umano vi è ciò che a proposito del discorso fatto finora io ho denominato CLALI. Ossia ( Costruzioni Logiche A Livello Inconscio ). Un clali è di tipo fisico, poichè una volta preso forma nel nostro inconscio è determinato da una struttura fisica rimanendo lì, immutato, di cui ve ne sono di una infinità di tipi. Il clali a seconda della combinazione logica che lo costituisce darà una risposta logica ad un certo avvenimento. Per lui è la risposta più logica correlata a quel dato avvenimento, anche se potrebbe comportare una risposta da parte nostra completamente irrazionale. A lui risulta logica, ma quella logicità, altro non è che una risposta determinata dal tipo di costruzione che la persona a subìto ad un particolare avvenimento e darà ad avvenimenti di quel tipo sempre la stessa risposta. Esso determinerà anche la possibile realizzazione o meno di un nostro desiderio. Ed il tutto scatta esattamente come se la chiave ( avvenimento ) una volta inserita nella serratura aprirà o meno quella porta  ( risposta ) in maniera inconscia per l'essere umano.
E' come quando ad un certo avvenimento avremmo voluto aver agito in maniera completamente diversa dalla reazione che abbiamo avuto ma non ci siamo riusciti. come se in questo caso la condizione determinasse la reazione.     

giovedì 24 maggio 2018

NON HO PAURA

NON HO PAURA DEL NEMICO CHE MI ATTACCA MA DEL FALSO AMICO CHE MI ABBRACCIA
In terza elementare all'incirca all'età di 9 anni ero in compagnia di un " amico " di cui non voglio fare il nome. 
Non ricordo bene come siamo andati a sederci su di uno spalto di una pista da hockey del mio paese, era il posto dove si sedevano i giudici di gara, probabilmente per chiaccherare. 
Lo spalto era alto all'incirca tre metri. eravamo li seduti e non c'erano protezioni, dopo un po' che eravamo li ad un tratto ho sentito uno spintone dietro la schiena.

MI AVEVA LETTERALMENTE BUTTATO GIU'.

Nella caduta, persi una scarpa, battei forte i talloni a terra, temendo per il coccige che per fortuna non battei a terra dato che mi ritrovai accucciato al suolo. Lui è sceso iniziando a dirmi:
" ma sei matto, buttarti giù da li ? Ed io lo mandai via a malo modo poichè troppo dolorante.in quell'occasione  e per informazione a colui che conosce benissimo lo spiacevole episodio che sto raccontando, ho riportato seri danni psicologici,  fisici ai talloni. Ringraziando Iddio che io riesca  ancora a camminare.  Se cadevo male sarei potuto rimanere paralizzato o peggio ancora essere all'aldilà.
Mi sono dovuto fare 200 metri circa in punta di piedi per arrivare a casa perchè non riuscivo a poggiare i talloni per terra tale era il dolore. Arrivato a casa mi aprì la porta mia madre, a cui dissi di essermi fatto male ai piedi.  Lei mi mise disteso sul divano in cucina e mi coprì con una copertina di paille.  Io presi sonno e non ho mai avuto la concezione di quanto tempo fosse passato quando mi risvegliai.
a me parve una settimana. L'unica cosa che ricordavo dopo il risveglio era la caduta e chi me l'aveva provocata, ma di quello che successe dopo il risveglio della settimana trascorsa teoricamente a dormire non ne ebbi più traccia.
solo quest'anno dopo una seduta tra le tante di psicoterapia con uno psicologo che mi fece raccontare per circa tre volte in tre sedute, un giorno di quelli dopo la seduta mi balenò alla mente il periodo " post - sonno".
quello che ricordo ora di quella settimana è che a casa c'era, cone c'era sempre stata, un'aria festosa, poichè la mia famiglia era numerosa; mi portavano i piatti di cibo nel divano, ma la cosa più strana è stata che nessuno mai mi ha chiesto cosa fosse successo. Forse una rimozione non ancora rievocata, anche perchè se me lo avessero chiesto non sarei mai riuscito a dire la verità. Heh ... in quel mentre più e più volte ho pensato a come si sarebbe potuto fare per denunciare l'accaduto; Ma c'era solo un piccolo problema. la persona che mi aveva buttato giù da quello spalto era imparentato con il maresciallo dei carabinieri del mio paese.
Ora so che si è sposato, si è formato una famiglia per cui non ci tengo a parlare nei dettagli di questo episodio. Non lo ha mai saputo nessuno; e speriamo che quell'individuo abbia messo la testa apposto.                                                                                                                                           MIKI